Programmazione Cinema Italia dal 26-04 al 01-05

mercoledì 27 aprile ore 16.30 (€ 4) e 21 (€ 5): AVE, CESARE! – cineforum
mercoledì 27 aprile ore 18.30 (€ 4): UN BACIO
sabato 30 aprile ore 18.30 (€ 5): IL LIBRO DELLA GIUNGLA
sabato 30 aprile ore 21: NEMICHE PER LA PELLE
domenica 01 maggio ore 16.30 (€ 5): IL LIBRO DELLA GIUNGLA
domenica 01 maggio ore 18.30 e 21: NEMICHE PER LA PELLE
mercoledì 04 maggio ore 18.30 (€ 4): NEMICHE PER LA PELLE
mercoledì 04 maggio ore 16.30 (€ 4) – 21 (€ 5): ROOM – cineforum

Ave, Cesare!
Mentre sull’atollo di Bikini gli Stati Uniti sono impegnati con gli esperimenti sulla bomba H, a Hollywood Eddie Mannix si deve occupare di trovare una soluzione ad un altro tipo di problemi. Eddie è un fixer, cioè colui che deve tenere lontani dagli scandali in cui si vanno a ficcare le star che stanno lavorando ai film di un grande Studio. Deve quindi far sparire foto osé e cercare di camuffare gravidanze fuori dal matrimonio. Quando poi accade che scompaia il protagonista di un film su Gesù, nei panni di un centurione romano, la situazione si complica. Anche perché costui è stato rapito da un gruppo di ferventi comunisti.
Sono davvero pochi i registi in attività forniti di una solida conoscenza di tutti i generi cinematografici e della loro evoluzione nel corso della storia del cinema. I fratelli Coen fanno di diritto parte di questa ristretta cerchia. Il loro pregio ulteriore è quello di saperli declinare secondo letture che vanno dal dramma di impianto intellettuale alla commedia più brillante.
 
Un bacio
Lorenzo è un adolescente che arriva a Udine perché adottato da una famiglia dopo che aveva vissuto precedente esperienza negativa di adozione. Lorenzo è dichiaratamente gay. Blu è figlia del proprietario di un’azienda e di un’aspirante scrittrice. Ha un carattere reattivo anche perché a scuola, e sui muri, viene definita ‘una troia’. Antonio è figlio di una guardia giurata e pesa su di lui la presenza del fratello maggiore morto in un incidente. E’ un abile cestista ma i suoi compagni lo considerano un ritardato. Frequentano tutti e tre la III A del Liceo Newton.
I film che hanno come soggetto l’adolescenza e le sue problematiche hanno saldamente incorporata la dicitura ‘maneggiare con cura’. Perché il rischio della retorica e/o dello stereotipo sono presenti ad ogni singola riga della sceneggiatura e in ogni scelta di ripresa, recitazione, montaggio e soundtrack. Lo spettatore si trova spesso dinanzi a uno schema purtroppo ben definito. Ci si occupa di un ragazzo o di una ragazza emarginati e li si circonda di adulti che sono rappresentati o come dei minus habens o come totalmente incapaci di interessarsi a loro sia nel contesto familiare che al di fuori di esso.
Ivan Cotroneo, che scrive la sceneggiatura con Monica Rametta rielaborando un proprio racconto, sa come tenersi a distanza dalle negatività di cui sopra per offrirci un ritratto ad altezza di adolescenza di grande sensibilità e coraggio. Coraggio perché le situazioni vengono affrontate frontalmente senza ammorbidimenti. Lorenzo che ostenta sicurezza ma ha bisogno di rifugiarsi nell’immaginario per trovare quell’ammirazione che il mondo dei coetanei gli nega. Antonio, tanto abile nello sport quanto introverso e chiuso nel relazionarsi con gli altri. Di tutti e tre conosciamo l’ambito familiare in cui incontriamo sensibilità genitoriali diverse ma, ognuna a suo modo, capaci di amore e comprensione.
“Non voglio che mio figlio sia ‘tollerato'” dice il padre adottivo di Lorenzo dinanzi alla preside e ad un’insegnante particolarmente insensibile. Cotroneo fa propria questa affermazione senza però cedere alla tentazione del pamphlet riaffermando con forza il diritto di ognuno a vivere la propria vita e la propria dimensione affettiva secondo tempi che non siano dettati da un contesto sociale che si eriga a normativo in questo ambito. Lorenzo, Blu e Antonio escono così dallo schermo per entrare nella memoria dello spettatore nello spazio in cui stanno i film che non si dimenticano.
 
Il libro della giungla
Il cucciolo d’uomo Mowgli è cresciuto con il branco di lupi di Akela e mamma Raksha, nel rispetto della legge della Giungla. Al termine della tregua dell’acqua, però, la tigre Shere Khan torna a cercarlo: lei non ha rispetto del territorio altrui e finché non avrà Mowgli tutti i lupi saranno in pericolo. Il bambino decide allora di lasciare il branco, per proteggerlo, e la pantera Bagheera, che per prima lo portò ai lupi quando era piccolissimo, s’impegna a condurlo là da dove è venuto: al villaggio degli uomini.  Il viaggio per arrivare a destinazione è quello per diventare uomo, o accettarsi tale, e passa, per Mowgli, dalla conoscenza di altre specie animali (i preziosi elefanti, architetti della natura, o le ambiziose scimmie di re Louie) e dalla vita in compagnia dell’orso Baloo, goloso e giocherellone: la metà morbida della coppia genitoriale che forma con Bagheera, più ansioso e normativo, e che fa del Libro della Giungla una splendida storia di famiglia ricomposta.  La Disney torna sul luogo di un suo grande classico, ancora amatissimo, e lo fa nel modo migliore, e cioè tenendo il film d’animazione come un riferimento costante, nella successione degli episodi e nella caratterizzazione dei personaggi, prevedendo piccole variazioni che non stravolgono, ma tornando allo stesso tempo anche ai racconti originali dell’inglese Kipling e, soprattutto, puntando giustamente sulla propria specificità, ovvero il live action, la coesistenza nella stessa inquadratura di un ragazzino seminudo e di bestie feroci e meravigliose, nell’ottica di un realismo immaginario che è la vera proposta del film.
 
Nemiche per la pelle
Lucia e Fabiola sono nemiche per la pelle. Le prime sequenze del film, diretto da Luca Lucini, ci mostrano il vivere quotidiano di due donne completamente diverse che sono lo specchio non solo del femminile italiano ma anche del Bel Paese in generale. Lucia, interpretata da Margherita Buy, è una psicologa degli animali che frequenta con poca passione un pittore partenopeo (Gianpaolo Morelli) ma che pensa ancora all’ex marito Paolo, il quale dopo dodici anni di matrimonio l’ha lasciata per Fabiola, che ha il volto di una sagace e mordente Claudia Gerini. L’attrice romana è spiritosa nei panni di un’imprenditrice che tratta i suoi sottoposti come fossero degli zerbini, con un atteggiamento militaresco, mettendo i soldi all’apice della propria scala di valori. All’inizio della pellicola i due personaggi non si sfiorano nemmeno ma, quando Paolo muore, il rancore tra Fabiola e Lucia affiora e si manifesta proprio durante il rito funebre. Questa sequenza si tinge d’ironia ed ha in sé la comicità di un’Italia che non dimentica il suo passato cinematografico più glorioso.
Room
Eccoli, madre e figlio, prigionieri in tutta la prima parte del racconto. Lei e lui, lui e lei. Il cielo in una Stanza. Vita rigorosamente a due, riboccante di amore reciproco e quasi ferino, interrotta di tanto in tanto dalle visite del rapitore che riscuote la sua quota di sesso con il piccolo Jack tappato nell’armadio lurido. Tutto si consuma nell’apertura e la chiusura della porta blindatissima. E tutto ricomincia, tra Jack e Ma, che ancora, qualche volta, allatta il figlio al seno. Ma viene il momento della fuga, si può immaginare quanto pericolosa, quando lei comprende che Jack, ormai cresciuto, incomincia a farsi e a farle delle domande, a costringerla a rivelargli la verità , divenuta troppo ingombrante, sulla loro condizione