mercoledì 13 aprile ore 16.30 (€ 4): UN PAESE QUASI PERFETTO
mercoledì 13 aprile ore 18.15: FUOCOAMMARE – Orso d’oro Festival di Berlino 2016
mercoledì 13 aprile ore 21: LA GRANDE SCOMMESSA – cineforum
venerdì 15 aprile ore 18.30: KUNG FU PANDA 3 – ingresso € 5
venerdì 15 aprile ore 21: FUOCOAMMARE – Orso d’oro Festival di Berlino 2016
sabato 16 aprile ore 16.30: KUNG FU PANDA 3 – ingresso € 5
sabato 16 aprile ore 18.45: HEIDI – ingresso € 5
sabato 16 aprile ore 21: REMEMBER – ingresso € 5
mercoledì 20 aprile ore 16.30 (€ 4) E 21 (€ 5): REMEMBER – cineforum
mercoledì 20 aprile ore 18.15: FUOCOAMMARE – Orso d’oro Festival di Berlino 2016
Un paese quasi perfetto
La storia è ambientata a Pietramezzana, un paese di piccole dimensioni isolato nelle Dolomiti lucane. Questo luogo sperduto rischia seriamente di scomparire, dato che i giovani decidono di abbandonarlo per andare a vivere in città, mentre i pochi rimasti, per la maggior parte ex minatori, si trovano a vivere in una situazione precaria con la cassa integrazione che rischia di tramutarsi in disoccupazione definitiva. Gli abitanti potrebbero scoraggiarsi per questo motivo ed invece non lo fanno affatto, anzi, trascinati da un esuberante Domenico, interpretato da Silvio Orlando, non mollano affatto le speranze. Un giorno, si profila l’ipotesi di apertura di una fabbrica e vedendo in essa la soluzione dei loro numerosi problemi, cercano di attivarsi affinché tutto proceda per il meglio. La prima cosa che gli abitanti pensano di fare è quella di cercare un medico, perché senza questa figura professionale non vi sono speranze di avere una fabbrica. La ricerca termina nel momento in cui si imbattono in Gianluca, alias Fabio Volo, un chirurgo estetico di Milano.
Il difficile per i cittadini di Pietramezzana è convincere l’uomo a rimanere in questo posto fuori dal mondo. Le proveranno davvero tutte, non solo cercando di non fargli mancare le piccole cose quotidiane come sushi, sonorità jazz e connessione internet, ma persino arruolando dei giocatori per formare una squadra di cricket.
Fuocoammare
Gianfranco Rosi è andato a Lampedusa, nell’epicentro del clamore mediatico, per cercare, laddove sembrerebbe non esserci più, l’invisibile e le sue storie. Seguendo il suo metodo di totale immersione, Rosi si è trasferito per più di un anno sull’isola facendo esperienza di cosa vuol dire vivere sul confine più simbolico d’Europa raccontando i diversi destini di chi sull’isola ci abita da sempre, i lampedusani, e chi ci arriva per andare altrove, i migranti. Da questa immersione è nato il documentario che racconta la storia di Samuele che ha 12 anni, va a scuola, ama tirare con la fionda e andare a caccia. Gli piacciono i giochi di terra, anche se tutto intorno a lui parla del mare e di uomini, donne e bambini che cercano di attraversarlo per raggiungere la sua isola. Ma non è un’isola come le altre, è Lampedusa, approdo negli ultimi 20 anni di migliaia di migranti in cerca di libertà. Samuele e i lampedusani sono i testimoni a volte inconsapevoli, a volte muti, a volte partecipi, di una tra le più grandi tragedie umane dei nostri tempi.
Per 108 minuti la narrazione di «Fuocoammare» corre su due binari, da una parte la quiete antica degli isolani, abituati a vivere con il mare e con le sue conseguenze, dall’altra le ondate di migranti, gli avvistamenti, gli sbarchi, le visite mediche, la breve euforia dei sopravvissuti, le lacrime, la conta dei morti. Ma i piani, in modi curiosi e imprevedibili, si intrecciano
– ORSO D’ORO, PREMIO DELLA GIURIA ECUMENICA, AMNESTY INTERNATIONAL FILM PRIZE BERLINER, PREMIO DELLA GIURIA DEI LETTORI DEL “MORGENPOST” AL 66. FESTIVAL DI BERLINO (2016).
– CANDIDATO AI DAVID DI DONATELO 2016 PER: MIGLIOR FILM, REGISTA, PRODUTTORE E MONTATORE.
La grande scommessa
Quando quattro investitori visionari – al contrario di quanto mostrato dalle grandi banche, dai media e dal governo stesso – intuiscono che l’andamento dei mercati finanziari avrebbe portato alla crisi mondiale dell’economia, mettono in atto La Grande Scommessa. I loro coraggiosi investimenti li porteranno nei meandri oscuri dei sistemi bancari moderni, facendoli dubitare di tutto e tutti.
E’ un grande film per tre motivi: quel che racconta, come lo racconta e, osiamo, perché lo racconta. Quali sono state le radici del collasso del mercato globale nel 2008? Lo vediamo attraverso gli occhi (undici) di sei addetti ai lavori che ne fiutarono le avvisaglie e agirono di conseguenza, arricchendosi parecchio. L’apripista è Michael Burry (Christian Bale, super), (…) il banchiere fighetto di Deutsche Bank Jared Vennett (Ryan Gosling, perfetto), (…) l’irascibile, abile e cazzuto Mark Baum (Steve Carell: ‘Foxcatcher’ non fu un caso, che attore!) (…). Infine, gli ultimi tre cavalieri di questa apocalisse finanziaria: dal Colorado i giovani Charles Geller (John Magaro) e James Shipley (Finn Wittrock) (…) e il loro passepartout Ben Rickert (Brad Pitt) (…). Sono loro i nostri eroi, ma – è una delle grandezze del film – McKay non lavora sulla immedesimazione, nei fatti impossibile, dello spettatore e nemmeno sull’empatia, che spetta al solo Baum/Carell. Veniamo, appunto, a come The BigShort racconta queste vicende: Vennett /Gosling a far da narratore e guardarci in camera, intromissioni di star quali Margot Robbie e Selena Gomez che provano a spiegarci operazioni e termini finanziari a mo’ di tutorial, macchina da presa in costante e spesso frenetico movimento, riempitivi di ‘found footage’ (la tecnica di presentare un film come una serie di filmati ritrovati e testimonianze) per abbassare la tensione narrativa e, in primis, cognitiva, tutto concorre a una narrazione iperrealistica, quasi extraterrestre, che si attaglia perfettamente all’universo per noi alieno e incomprensibile della finanza. Vi girerà la testa, e potrebbe girarvi qualcos’altro, ma questo è il – migliore – cinema americano: indagare, informare, denunciare (le responsabilità degli organi di controllo governativi furono enormi) e, sperabilmente, far capire.
Kung Fu Panda 3
Il padre di Po, scomparso da tempo, riappare improvvisamente, e il duo finalmente riunito si reca in un “paradiso segreto dei panda” dove incontrerà decine di esilaranti nuovi personaggi. Quando però il super-cattivo Kai comincia a espandersi in tutta la Cina sconfiggendo tutti i maestri di kung fu, Po dovrà fare l’impossibile e addestrarsi, in un villaggio pieno di amanti del divertimento, insieme ai fratelli maldestri, per riuscire a diventare la banda più imbattibile di Kung Fu Panda!
Heidi
Heidi è una bambina felice che vive in compagnia del nonno in una piccola casetta sulle montagne svizzere. Insieme al suo migliore amico Peter si diverte prendendosi cura delle caprette e godendosi la libertà della vita sui monti. Ma queste giornate spensierate si interrompono quando la zia Dete decide di portare Heidi a Francoforte. Lì dovrà fare compagnia a Klara, la figlia del ricco Signor Seseman, e insieme a lei imparare a leggere e scrivere sotto la supervisione della severa signorina Rottnmeier. In città Heidi conoscerà quindi un’amica inseparabile e l’amore per la lettura, ma la nostalgia delle sue amate montagne e di suo nonno si faranno sentire presto.
Remember
Il 90enne Zev scopre che la guardia nazista che assassinò la sua famiglia circa 70 anni fa vive attualmente in America sotto falso nome. Malgrado le evidenti sfide che la scelta comporta, Zev decide di portare a termine una missione per rendere una giustizia troppo a lungo rimandata ai suoi cari, portandola a compimento con la sua stessa mano ormai tremolante. La sua decisione dà l’avvio a uno straordinario viaggio intercontinentale con conseguenze sorprendenti.
Un coinvolgente thriller, congeniale alla cifra creativa del regista canadese Atom Egoyan, in cui quasi nulla è come ci appare. Non immaginerete neanche lontanamente di quale pasta sia realmente fatto il meticoloso, sofisticato piano di vendetta che vediamo perseguito e messo in scena e infine realizzato. Forse non tutto ha una spiegazione. Ma ciò non disturba più di tanto, anche grazie alle due interpretazioni, che riescono a rendere credibile anche ciò che non lo è.