BIAGIO di P. Scimeca – mercoledì 3 giugno ore 20.45

“(…) ripercorre la ricerca spirituale di un San Francesco contemporaneo, il palermitano Biagio Conte (…) con stile spoglio e disadorno fino all’ingenuità. Dalla scelta di abbandonare tutto per vivere da eremita sui monti, alla fondazione di una comunità che si dedica a barboni e diseredati. Passando per una serie di episodi che corrispondono ad altrettante ‘stazioni’ nel percorso di fratel Biagio. (…) Di che far disperare anche gli spettatori viziati che siamo, incapaci ormai di accettare un cinema così diretto e a tratti didascalico. Eppure nel film di Scimeca, nato non a caso da un soggetto del protagonista, l’ottimo Marcello Mazzarella, vibra una tensione autentica che nasce dal doppio tentativo di azzerare tutto ciò che il mondo (il cinema) ci offre per cercare un’impossibile purezza originaria. Si può ancora fare cinema come facevano Rossellini o Pasolini? Se oggi tutto è già immagine, riflesso, simulacro, come restituire alle immagini la loro verginità? Ma è l’ostinazione del regista e dei suoi attori a rendere il film prezioso. In fondo Scimeca, come il Winspeare di ‘In grazia di Dio’, cerca la libertà di Biagio. Potrebbe non trovarla. Ma è pronto a pagarne il prezzo.” (Fabio Ferzetti, ‘Il Messaggero’, 25 ottobre 2014)

LO STRAORDINARIO VIAGGIO DI T.S. SPIVET + IL PIANETA CHE CI OSPITA

venerdì 29 maggio ore 21 – sabato 30 maggio ore 21 

domenica 31 maggio ore 18.30 e 21

.S. Spivet ha dieci anni e vive in un ranch sperduto nel Montana insieme ai genitori e alla sorella Grace. T.S. Aveva un gemello, Layton, morto in un incidente con il fucile. Layton giocava a fare il cowboy, tutto muscoli e lazo. T.S. invece ha un’intelligenza superiore alla media, raccoglie dati e sperimenta. Ha inventato la macchina a moto perpetuo e ha spedito i suoi progetti. Un giorno il telefono squilla. L’istituto Smithsonian vuole conferirgli il premio Baird e T.S ora deve andare a Washington D.C. a ritirarlo. Nessuno ovviamente sa che lui è soltanto un bambino. Così, alle quattro della mattina, inizia l’avventura a bordo di un treno merci.
Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet è un viaggio al contrario, da ovest verso est, in antitesi con il mito da frontiera americana. È un ritorno all’origine, un cammino solitario in cui il distacco dalla famiglia rigenera relazione. È un percorso spirituale, naturale processo silenzioso di accettazione della perdita. Metabolizzare l’assenza per rinascere. E riscoprirsi non solo intelletto, ritrovare in se stessi il lato mancante. Complementare.
Lo straordinario viaggio di T.S Spivet racconta un’America dimenticata, lirica e meravigliosa. Un’America sconfinata, ripresa poeticamente grazie ad una tecnica sempre funzionale alla narrazione. Un mondo descritto attraverso gli occhi di un piccolo genio. E il parallelismo è facile, immediato. Un bimbo che inventa cose e un regista che crea storie. Jean-Pierre Jeunet è un artigiano, uno che si sporca le mani e, con il suo stile inconfondibile, plasma materia cinematografica. Scrive, disegna, riprende e dirige. La tecnica e la poesia si mescolano nell’unico grande obiettivo della creazione di un mondo unico, reale e immaginario. Fantasioso, appunto. Ci si trova nella favola onirica di un bimbo simile per natura ai coetanei Hugo Cabret e Pi. E i coetanei in sala, intanto, hanno accolto con lunghi applausi le divertenti avventure del piccolo genio. Non solo battiti di mani, ma boati e urla felici. Sono bambini, e sono il termometro della verità. E al Festival Internazionale del Cinema di Roma Lo straordinario viaggio di T.S. Spivet ha conquistato un po’ tutti, grandi e piccini.

Il cortometraggio verrà proiettato prima di ogni spettacolo previsto
da venerdì 29 maggio a domenica 31 maggio 2015.

In seguito saranno previste altre proiezione fino alla chiusura dell’Expo del 31 ottobre 2015

PER ALTRI OCCHI – 27 maggio ore 20.45

All’interno del progetto NUOVE PROSPETTIVE DELL’ESSERE UMANO il Cinema Italia presenta la serata LA RICCHEZZA DELLA DIVERSITÀ’.

OSPITI della serata:

UNIONE ITALIANA DEI CIECHI E DEGLI IPOVEDENTI ONLUS-VENEZIA
ALESSANDRO TROVATO, PRESIDENTE DELL’ ONLUS
ASSOCIAZIONE SORRISO RIVIERA SPORT DISABILI
HELLEN PIROLO, TECNICO DI ATLETICA LEGGERA


“Gli altri occhi sono quelli dei registi e i nostri, occhi che possono vedere perché tutti i protagonisti invece sono ciechi. Una disgrazia terribile. Certo, ma non è questo il punto, anzi la chiave è proprio opposta: raccontare la determinazione da parte di alcune persone che nonostante l’handicap ha deciso di prendere comunque in mano la propria vita e le proprie passioni per perseguirle che sia baseball, tiro con l’arco o fare fotografie, si, fotografie fatte da un cieco e sono pure prepotenti e significative, non come modo di dire, proprio come inquadrature. Lui dice che sono le cose che fanno sentire la loro presenza e si impongono alla foto. Tutto è nato quando Silvio Soldini, acciaccato per un mal di schiena, è andato da un fisioterapista, cieco, è lì ha scoperto un intero mondo. Certo, nella vita normale molti di loro svolgono mansioni per così dire tradizionali per i ciechi, centralinisti, musicisti etc. ma è l’oltre, è il tempo libero, è la voglia di mettersi in gioco per perseguire un sogno che mai come in questo caso è a occhi aperti, spalancati su un mondo che non si vede ma dal quale sarebbe indegno sentirsi esclusi. C’è poi anche spazio per una notazione curiosa, gli scivoli agli incroci delle strade, ottimi per chi è in carrozzina o altro, ma pessimi e ingannatori per i ciechi che non sentendo il gradino si ritrovano in mezzo alla strada. Guarda un po’, chi ci aveva mai pensato?”

 

IL PIANETA CHE CI OSPITA di Ermanno Olmi (Expo 2015)

Il Pianeta che ci ospita di Ermanno Olmi

 11 minuti di sapienza per mostrare la bellezza

Dalle Alpi innevate al profondo Sud, dalle maestosità dei mari ai dettagli infinitesimali di un filo d’erba, ma soprattutto il Pane Quotidiano nella sua immensità e bellezza. Olmi si guarda nello specchio del suo cinema, incantandoci e commuovendoci grazie a un film che – brevità aurea – l’ha comunque impegnato per tre anni. Fotografia del figlio Fabio su pellicola 35mm, tecnologia 4K di proiezione, montaggio mozzafiato su effetti sonori cristallini perché nulla è trascurato e sul finale la meraviglia di una citazione cara a lui quanto al popolo di un cinema che non esiste più: Miracolo a Milano di Vittorio De Sica nella sequenza di Lolotta che trova il minuscolo Totò tra i cavoli. E in sottofondo l’inconfondibile canzone di Alessandro Cicognini, perché “Ci basta una capanna per vivere e dormir, ci basta un po’ di terra per vivere e morir..”.

Il Pianeta che ci ospita è visibile ogni sera alle 20 fino all’interno di Expo 2015 nello spazio Slow Food Theater (Piazza della Biodiversità) ma è anche proiettato in 52 sale lungo tutta la Penisola.

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Al Cinema Italia di Dolo il film verrà proiettato prima di ogni spettacolo previsto da venerdì 29 maggio a domenica 31 maggio 2015.
In seguito saranno previste altre proiezione fino alla chiusura dell’Expo del 31 ottobre 2015

I BAMBINI SANNO

23 maggio ore 21 – 24 maggio ore 18

ingresso a € 4

I bambini sanno….tutto!
Non è una novità, ma poche volte ci rendiamo conto di trovarci al cospetto di bambini e adolescenti molto maturi che si sono fatta  un’idea su argomenti che mai avremmo pensato potessero fare parte del loro mondo….e ci stupiamo, restiamo, nel sentire certe risposte sicure e appropriate, come degli allocchi, dei babbei.
I bambini sono spugne, assorbono ogni cosa, e sono anche in grado di scegliere con consapevolezza dandoci delle lezioni di vita.
Il documentario coglie la dolcezza, l’ingenuità, la saggezza, la determinazione, l’accoglienza, la conoscenza, la cultura, la capacità.
Il regista con sensibilità, delicatezza e maestria ha saputo guidarli e ha realizzato un vero capolavoro.
Nelle “chiacchierate” ha lasciato tutto lo spazio possibile ai ragazzi che messi a proprio agio ci hanno regalato i loro pensieri e i loro punti di vista con molta semplicità e schiettezza.

MIA MADRE

20 maggio ore 21 – 22 maggio ore 21 – 24 maggio ore 20.30

“(…) (Giulia Lazzarini, miracolo di levità e profondità) mette tutti di fronte ai propri limiti, riapre antiche ferite, crea continue occasioni di inadeguatezza, comiche e insieme tragiche come in tutto Moretti. (…) mentre il caos del set e quello dell’esistenza si sommano in un unico vortice, quella signora soave, ex professoressa di latino, amatissima dagli ex allievi e dalla nipotina liceale, che capisce molto meglio della madre, declina, riceve annoiandosi un poco gli amici di sempre, perde pian piano le sue facoltà, si prepara a suo modo all’ultimo viaggio, magari sognando di passeggiare nel giardino dell’ospedale (un po’ come Roberto Herlitzka-Aldo Moro in ‘Buongiorno, notte’ di Bellocchio, curiosamente). Lasciando ai figli, e alla figlia in particolare, il peso di quel presente che non capiscono e forse non amano (quelle comparse, così diverse dagli operai ideali della Buy…). Ma anche alcuni insegnamenti spigolosi che emergono nelle scene più belle di questo film straordinario, straziato e sommesso, stranamente pacificato, sempre attento a mantenere la giusta distanza dal suo soggetto incandescente, ma destinato a scavare nello spettatore a lungo dopo la visione. Come i classici latini della biblioteca materna, che la figlia accarezza in un gesto solo e finalmente d’amore.”
(Fabio Ferzetti, ‘Il Messaggero’, 14 aprile 2015)

– IN CONCORSO AL 68. FESTIVAL DI CANNES (2015).- CANDIDATO AI DAVID DI DONATELLO 2015 PER: MIGLIOR FILM, REGISTA, SCENEGGIATURA, PRODUTTORE, ATTRICE PROTAGONISTA (MARGHERITA BUY), ATTRICE NON PROTAGONISTA (GIULIA LAZZARINI), ATTORE NON PROTAGONISTA (NANNI MORETTI), TRUCCATORE (ENRICO IACOPONI), MONTATORE, FONICO DI PRESA DIRETTA.