IL PIANETA CHE CI OSPITA di Ermanno Olmi (Expo 2015)

Il Pianeta che ci ospita di Ermanno Olmi

 11 minuti di sapienza per mostrare la bellezza

Dalle Alpi innevate al profondo Sud, dalle maestosità dei mari ai dettagli infinitesimali di un filo d’erba, ma soprattutto il Pane Quotidiano nella sua immensità e bellezza. Olmi si guarda nello specchio del suo cinema, incantandoci e commuovendoci grazie a un film che – brevità aurea – l’ha comunque impegnato per tre anni. Fotografia del figlio Fabio su pellicola 35mm, tecnologia 4K di proiezione, montaggio mozzafiato su effetti sonori cristallini perché nulla è trascurato e sul finale la meraviglia di una citazione cara a lui quanto al popolo di un cinema che non esiste più: Miracolo a Milano di Vittorio De Sica nella sequenza di Lolotta che trova il minuscolo Totò tra i cavoli. E in sottofondo l’inconfondibile canzone di Alessandro Cicognini, perché “Ci basta una capanna per vivere e dormir, ci basta un po’ di terra per vivere e morir..”.

Il Pianeta che ci ospita è visibile ogni sera alle 20 fino all’interno di Expo 2015 nello spazio Slow Food Theater (Piazza della Biodiversità) ma è anche proiettato in 52 sale lungo tutta la Penisola.

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Al Cinema Italia di Dolo il film verrà proiettato prima di ogni spettacolo previsto da venerdì 29 maggio a domenica 31 maggio 2015.
In seguito saranno previste altre proiezione fino alla chiusura dell’Expo del 31 ottobre 2015

I BAMBINI SANNO

23 maggio ore 21 – 24 maggio ore 18

ingresso a € 4

I bambini sanno….tutto!
Non è una novità, ma poche volte ci rendiamo conto di trovarci al cospetto di bambini e adolescenti molto maturi che si sono fatta  un’idea su argomenti che mai avremmo pensato potessero fare parte del loro mondo….e ci stupiamo, restiamo, nel sentire certe risposte sicure e appropriate, come degli allocchi, dei babbei.
I bambini sono spugne, assorbono ogni cosa, e sono anche in grado di scegliere con consapevolezza dandoci delle lezioni di vita.
Il documentario coglie la dolcezza, l’ingenuità, la saggezza, la determinazione, l’accoglienza, la conoscenza, la cultura, la capacità.
Il regista con sensibilità, delicatezza e maestria ha saputo guidarli e ha realizzato un vero capolavoro.
Nelle “chiacchierate” ha lasciato tutto lo spazio possibile ai ragazzi che messi a proprio agio ci hanno regalato i loro pensieri e i loro punti di vista con molta semplicità e schiettezza.

MIA MADRE

20 maggio ore 21 – 22 maggio ore 21 – 24 maggio ore 20.30

“(…) (Giulia Lazzarini, miracolo di levità e profondità) mette tutti di fronte ai propri limiti, riapre antiche ferite, crea continue occasioni di inadeguatezza, comiche e insieme tragiche come in tutto Moretti. (…) mentre il caos del set e quello dell’esistenza si sommano in un unico vortice, quella signora soave, ex professoressa di latino, amatissima dagli ex allievi e dalla nipotina liceale, che capisce molto meglio della madre, declina, riceve annoiandosi un poco gli amici di sempre, perde pian piano le sue facoltà, si prepara a suo modo all’ultimo viaggio, magari sognando di passeggiare nel giardino dell’ospedale (un po’ come Roberto Herlitzka-Aldo Moro in ‘Buongiorno, notte’ di Bellocchio, curiosamente). Lasciando ai figli, e alla figlia in particolare, il peso di quel presente che non capiscono e forse non amano (quelle comparse, così diverse dagli operai ideali della Buy…). Ma anche alcuni insegnamenti spigolosi che emergono nelle scene più belle di questo film straordinario, straziato e sommesso, stranamente pacificato, sempre attento a mantenere la giusta distanza dal suo soggetto incandescente, ma destinato a scavare nello spettatore a lungo dopo la visione. Come i classici latini della biblioteca materna, che la figlia accarezza in un gesto solo e finalmente d’amore.”
(Fabio Ferzetti, ‘Il Messaggero’, 14 aprile 2015)

– IN CONCORSO AL 68. FESTIVAL DI CANNES (2015).- CANDIDATO AI DAVID DI DONATELLO 2015 PER: MIGLIOR FILM, REGISTA, SCENEGGIATURA, PRODUTTORE, ATTRICE PROTAGONISTA (MARGHERITA BUY), ATTRICE NON PROTAGONISTA (GIULIA LAZZARINI), ATTORE NON PROTAGONISTA (NANNI MORETTI), TRUCCATORE (ENRICO IACOPONI), MONTATORE, FONICO DI PRESA DIRETTA.

MIA MADRE – 17 maggio ore 21

“(…) (Giulia Lazzarini, miracolo di levità e profondità) mette tutti di fronte ai propri limiti, riapre antiche ferite, crea continue occasioni di inadeguatezza, comiche e insieme tragiche come in tutto Moretti. (…) mentre il caos del set e quello dell’esistenza si sommano in un unico vortice, quella signora soave, ex professoressa di latino, amatissima dagli ex allievi e dalla nipotina liceale, che capisce molto meglio della madre, declina, riceve annoiandosi un poco gli amici di sempre, perde pian piano le sue facoltà, si prepara a suo modo all’ultimo viaggio, magari sognando di passeggiare nel giardino dell’ospedale (un po’ come Roberto Herlitzka-Aldo Moro in ‘Buongiorno, notte’ di Bellocchio, curiosamente). Lasciando ai figli, e alla figlia in particolare, il peso di quel presente che non capiscono e forse non amano (quelle comparse, così diverse dagli operai ideali della Buy…). Ma anche alcuni insegnamenti spigolosi che emergono nelle scene più belle di questo film straordinario, straziato e sommesso, stranamente pacificato, sempre attento a mantenere la giusta distanza dal suo soggetto incandescente, ma destinato a scavare nello spettatore a lungo dopo la visione. Come i classici latini della biblioteca materna, che la figlia accarezza in un gesto solo e finalmente d’amore.”
(Fabio Ferzetti, ‘Il Messaggero’, 14 aprile 2015)
– IN CONCORSO AL 68. FESTIVAL DI CANNES (2015).

– CANDIDATO AI DAVID DI DONATELLO 2015 PER: MIGLIOR FILM, REGISTA, SCENEGGIATURA, PRODUTTORE, ATTRICE PROTAGONISTA (MARGHERITA BUY), ATTRICE NON PROTAGONISTA (GIULIA LAZZARINI), ATTORE NON PROTAGONISTA (NANNI MORETTI), TRUCCATORE (ENRICO IACOPONI), MONTATORE, FONICO DI PRESA DIRETTA.

I BAMBINI SANNO: 15 maggio ore 20.30 serata evento “COLTIVIAMO IL NOSTRO FUTURO”

I bambini sanno….tutto!
Non è una novità, ma poche volte ci rendiamo conto di trovarci al cospetto di bambini e adolescenti molto maturi che si sono fatta  un’idea su argomenti che mai avremmo pensato potessero fare parte del loro mondo….e ci stupiamo, restiamo, nel sentire certe risposte sicure e appropriate, come degli allocchi, dei babbei.
I bambini sono spugne, assorbono ogni cosa, e sono anche in grado di scegliere con consapevolezza dandoci delle lezioni di vita.
Il documentario coglie la dolcezza, l’ingenuità, la saggezza, la determinazione, l’accoglienza, la conoscenza, la cultura, la capacità.
Il regista con sensibilità, delicatezza e maestria ha saputo guidarli e ha realizzato un vero capolavoro.
Nelle “chiacchierate” ha lasciato tutto lo spazio possibile ai ragazzi che messi a proprio agio ci hanno regalato i loro pensieri e i loro punti di vista con molta semplicità e schiettezza.

SUITE FRANCESE – 13 maggio ore 21

Ambientato durante i primi anni dell’occupazione tedesca in Francia, nel corso della Seconda Guerra Mondiale, racconta la storia della bellissima Lucile Angellier, abitante in un villaggio francese, che nell’attesa di ricevere notizie del marito prigioniero di guerra, vive un’esistenza soffocante insieme alla suocera, donna dispotica e meschina. La vita di Lucile viene stravolta quando i parigini in fuga si rifugiano nella cittadina dove vive e la città viene invasa dai soldati tedeschi che occupano le loro case. Inizialmente Lucile ignora la presenza di Bruno von Falk, un raffinato ufficiale tedesco che è stato dislocato nella loro abitazione. Ma dopo un’iniziale indifferenza, Lucile si risveglia e inizia a esplorare sentimenti sepolti che la porteranno inevitabilmente verso Bruno…

“(…) Kristin Scott Thomas, magnifica interprete (…). La gamma dei sentimenti e delle debolezze sono descritti con brillante, empatica misura da Dibb, riservandosi di dare al film una conclusione necessaria, che il romanzo non ha. Senza cedere alle secche del romanticismo.” (Luca Pellegrini, ‘Avvenire’, 26 febbraio 2015)

IO SONO MATEUSZ – serata evento venerdì 8 maggio

venerdì 8 maggio ore 20.45 – sabato 9 maggio ore 21

proiezioni a prezzo unico € 4

“Lo spettatore segue la storia di Mateusz attraverso la sua voce che esprime i pensieri e questo semplice espediente rende totale l’immedesimazione con lui, tanto che, nelle scene più drammatiche, si prova l’impulso di gridare al suo posto. Ma ‘Io sono Mateusz’ è tutt’altro che un film triste: il protagonista ha infatti un formidabile senso dell’umorismo e una volontà di ferro, tanto che spesso, durante il film, ci si chiede se molte delle persone ‘normali’ che lo circondano stiano meglio di lui. Come dice il regista Maciej Pieprzyca il film è un invito ad «affrontare i limiti e a trarre piacere dalla vita così com’è. La felicità può essere trovata nei modi più strani e in momenti inattesi».” (Eugenio Arcidiacono, ‘Famiglia Cristiana’, 12 marzo 2015)